Si risveglia l’interesse per l’agricoltura, capace di rilanciare l’economia del territorio così come avviene con il settore turistico. E’ stato Joppolo ad ospitare il primo degli incontri territoriali di promozione del nuovo bando Gal “Terre Vibonesi”, a sostegno di investimenti nell’innovazione, trasformazione, commercializzazione e sviluppo delle micro filiere corte e dei mercati di prossimità. Il convegno, presieduto da Vitaliano Papillo e dall’amministrazione comunale joppolese rappresentata dal consigliere Ambrogio Scaramozzino, ha acceso i riflettori sulla produzione di mandorle, coltivazioni che potrebbero tornare a ripopolare le colline tra Joppolo, Nicotera e Limbadi, piante un tempo presenti in abbondanza e oggi quasi scomparse. Eppure sul mercato le mandorle sono richieste e ci sono persino imprenditori desiderosi di rilanciare il prodotto, proprio come Claudio Papa, titolare della Dolceamaro, azienda che con i suoi brand produce confetti in provincia di Isernia, e di Nutfruit, azienda agricola che coordina il progetto di filiera.
Obiettivo di Claudio Papa è quello di espandere la produzione soprattutto in Sicilia e Calabria, terre particolarmente vocate. “È stato un incontro nel vero senso del termine – ha affermato il presidente del Gal, Vitaliano Papillo -, tra i potenziali produttori disposti ad entrare in questo redditizio settore ed una richiesta tangibile di materia prima da parte delle aziende interessate alla produzione di confetti che hanno bisogno di tanti ettari di coltivazione per creare la filiera italiana della mandorla, garantendo un guadagno minimo di 10mila euro per ettaro”.
Gli fa eco il consigliere comunale Ambrogio Scaramozzino: “Tornando al motivo di questo incontro posso tranquillamente dire che l’equazione: Joppolo = mandorla è spontanea, naturale. È noto a tutti come il comprensorio di Joppolo era famoso in tutta la provincia di Vibo Valentia e nella vicina Piana di Gioia Tauro per la coltivazione del mandorlo”.
Il progetto in Calabria
Il progetto illustrato dal Gal e da Claudio Papa è interessante dal punto di vista della redditività. I proprietari terrieri interessati al progetto devono mettere a disposizione aree da coltivare. Sarà l’azienda molisana a fornire l’assistenza di agronomi specializzati.
Alla base di ogni intesa dovrà esserci un contratto in base al quale, per quindici anni, l’intera produzione viene acquistata dall’azienda seguendo il prezzo stabilito dalla Camera di Commercio di Bari. Successivamente, il contratto potrà essere rinnovato di cinque anni in cinque anni oppure ogni collaborazione potrà cessare. Il guadagno dovrebbe aggirarsi intorno ai diecimila euro netti per ogni stagione.